pagina precedente pagina seguente Jagdpanzer V Jagdpanther
Mario Viucci

Breve storia
I semoventi di tipo Marder e Nashorn realizzati nella prima metà della guerra costituivano una soluzione semplice ma improvvisata al problema di rendere semoventi i migliori pezzi anticarro tedeschi: l'alta sagoma e la scarsa protezione li rendevano molto vulnerabili. A partire dal 1942 il comando tedesco decise di affrontare in modo deciso la questione. Con una certa approssimazione si può affermare che la nuova linea di condotta adottata prevedesse che per ogni tipo di carro armato si potesse realizzare una versione semovente adottando il cannone della serie successiva: i nuovi Jagdpanzer su scafo del Panzer IV avrebbero montato, dopo un periodo di transizione con il cannone PaK 7,5 cm L 48, il pezzo da 7,5 cm L 70 montato sul Panther mentre il nuovo semovente su scafo del Panther avrebbe adottato il potentissimo pezzo da 8,8 cm L 71 montato sul Tiger II. Alla fine del 1943 fu realizzato così il prototipo di un nuovo semovente su scafo del Panther, lo Jagdpanther. Questo semovente costituiva un grandissimo passo avanti rispetto ai modelli realizzati precedentemente; era molto mobile, bene armato e ben protetto grazie allo scafo ottimamente profilato, alla corazza frontale dello spessore di 80 mm e alla casamatta finalmente chiusa. La parte meccanica era identica a quella del carro Panther, tecnicamente sofisticata ma decisamente molto delicata: questa caratteristica costituì il principale difetto di questo modernissimo semovente: ad esempio il Pz Jag Abt 654, primo ed unico reparto ad avere la dotazione completa prevista di Jagdpanther, 45 esemplari, nell'autunno del 1944 in una marcia su strada di circa 300 chilometri ebbe circa il 40% dei mezzi bloccati da guasti al sistema di trasmissione o alla riduzione finale, una media poco confortante. In campo aperto, in compenso, il pezzo da 88 mm L 71 non lasciava scampo ad alcun carro armato alleato, anche a distanze superiori a 2.000 metri. A causa della fine del conflitto vennero prodotti solo circa 392 esemplari.

Impiego
Questo semovente operò a partire dall'estate del 1944 sul fronte Occidentale e successivamente su quello Orientale. Come già scritto lo Pz Jag Abt 654 fu l'unico reparto a ricevere la dotazione completa di semoventi, altri reparti come i Pz Jag Abt 519, 559 o 560 ne ebbero al massimo 14, sufficienti ad equipaggiarne una sola compagnia. Il massimo impiego dello Jagdpanther si ebbe in occasione dell'Offensiva della Ardenne mentre negli ultimi mesi di guerra questo semovente venne distribuito a varie divisioni corazzate in sostituzione dei normali carri armati Panther.

Dati tecnici dello Jagdpanther
Esemplari costruiti 392
Peso 46 t
Lunghezza m 9,90
Larghezza m 3,42
Altezza m 2,72
Luce libera da terra m 0,56
Protezione mm 80
Motore Maybach HL 230 P30
Potenza motore 700 HP*
Velocità max 55 km/h*
Autonomia 160 km
Equipaggio 5
Armamento 1x MG 34 da 7,92 mm (ultime versioni 2x)
1x PaK 43/3 da 8,8 cm L/71
Munizionamento 600 colpi da 7,92 mm
57 colpi da 8,8 cm
Trincea max superabile m 2,45
Gradino max superabile m 0,90
Pendenza max 30°
Guado m 1,90
* il motore venne poi regolato per erogare 600 HP a 2500 giri e così la velocita massima calò a 46 kmh

Ispirazione e dati tecnici tratti da:
Nicola Pignato Storia dei Mezzi Corazzati, Fabbri Editori
Chamberlain-Doyle Encyclopedia of German Tanks of World War Two, Arms&Armour