 
 
   Flakpanzer 38(t) auf Selbstfahrlafette 38(t) Ausf L (Sd 
  Kfz 140)
 
  Flakpanzer 38(t) auf Selbstfahrlafette 38(t) Ausf L (Sd 
  Kfz 140)
  X Serie TNHP
  Mario Viucci

Breve storia
  Nei primi anni della seconda guerra mondiale la pressoché totale superiorità 
  aerea acquisita dalla Lutfwaffe sui campi di battaglia spinsero a considerare 
  le mitragliatrici montate sui carri armati e i cannoncini montati sui mezzi 
  ruotati e cingolati di cui era dotata la fanteria di appoggio alle forze corazzate 
  più che sufficienti a gestire la minaccia derivante dalle azioni offensive 
  delle forze aeree avversarie. A partire dal 1943 la progressiva perdita del 
  dominio dei cieli da parte delle forze aeree tedesche nonché l'aumentare 
  dell'efficacia degli attacchi dei cacciabombardieri avversari fecero sentire 
  la necessità di poter disporre di carri armati dotati specificamente 
  di armamento contraereo che potessero proteggere efficacemente i Panzer dagli 
  attacchi aerei avversari in ogni condizione operativa e su ogni tipo di terreno 
  garantendo nel contempo una buona protezione all'equipaggio.
  Non potendo attingere alle linee di produzione dei preziosi carri da combattimento 
  si preferì utilizzare, come soluzione di fortuna, lo scafo di un carro 
  armato ormai obsoleto e non più in servizio nel 1943 nelle unità 
  di prima linea, il Panzer 38(t), fino a che non si fossero resi disponibili 
  mezzi appositamente creati allo scopo. Avendo Hitler proibito l'uso del ottimo 
  pezzo antiaereo da 3,7 cm e quello del sistema quadrinato da 2 cm si optò 
  per il pezzo singolo da 2 cm.
  Il Panzer 38(t) era un mezzo assai affidabile, dalle buone caratteristiche meccaniche 
  e disponibile in un buon numero di esemplari. Per effettuare la conversione 
  in carro antiaereo fu sufficiente togliere la torretta, montare al suo posto 
  una sovrastruttura leggermente blindata e aperta contenente una cannocino singolo 
  da 2 cm Flak 38 L/112,5 e spostare il vano motore nella parte centrale. La conversione 
  era economica e di facile realizzazione, ma anche tutt'altro che perfettamente 
  riuscita: la protezione offerta all'equipaggio era scarsa, non più di 
  10/15 mm, la potenza di fuoco scarsa e il pezzo era brandeggiabile per 360° 
  solo manualmente. Il carro fu prodotto comunque in 140 esemplari circa a partire 
  dalla fine del 1943.
 Impiego
  A partire dai primi del 1944 il Flakpanzer venne distribuito al reparto antiaereo 
  delle Panzer-Divisionen, ma visto il limitato numero di conversioni effettuate 
  solo le divisioni schierate sul fronte Occidentale in attesa del previsto sbarco 
  Alleato ricevettero molti esemplari del mezzo. La stragrande maggioranza dei 
  Flakpanzer andò perduta nei sanguinosi combattimenti successivi al D-Day. 
  Inoltre anche la 26. 
  Panzer-Division, che combatteva in Italia, ne ricevette alcuni esemplari.
Dati tecnici del Flakpanzer 38(t) auf Selbstfahrlafette 38(t) Ausf L (Sd Kfz 140) X Serie TNHP
| Tipo | Cannone antiaereo semovente su scafo di carro | 
| Produttore | BMM | 
| Esemplari costruiti | 140+1 (11/1943-02/1944) | 
| Peso | 9,8 t | 
| Lunghezza | 4,61 m | 
| Larghezza | 2,15 m | 
| Altezza | 2,25 m | 
| Luce libera da terra | 0,40 m | 
| Protezione | 10/20 mm | 
| Motore | Praga AC | 
| Potenza motore | 150 HP | 
| Velocità max | 42 kmh | 
| Autonomia | 210 km | 
| Equipaggio | 4 | 
| Armamento | 1x Flak 38 L/112,5 d 2 cm | 
| Munizionamento | 720 colpi da 20 mm | 
| Trincea max superabile | m 1,90 | 
| Gradino max superabile | m 0,80 | 
| Pendenza max | 30° | 
| Guado | m 0,90 | 
 Ispirazione e Dati tecnici tratti da:
  Nicola Pignato Storia dei Mezzi Corazzati, Fabbri Editori
  Chamberlain-Doyle Encyclopedia of German Tanks of World War Two, Arms&Armour
